Un consumatore su 10 spende solo online

da Il Sole 24 Ore

Prima della pandemia l’e-commerce sembrava riservato pressoché esclusivamente ai generi non alimentari, tranne che per pochi pionieri o in alcune situazioni particolari; poi il Covid ha portato la spesa online nelle case di molti italiani, per necessità e comodità. Ora c’è una fetta di consumatori per cui il digitale è l’unico canale (o per lo meno quello prevalente) per l’approvvigionamento quotidiano.

Secondo una ricerca realizzata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, in collaborazione con MagNews, azienda attiva nel campo della comunicazione integrata, del marketing digitale e della gestione dei processi, infatti, un consumatore su dieci acquista generi alimentari in Italia ricorrendo quasi esclusivamente al canale digital.

Più nel dettaglio, secondo la ricerca presentata durante la sedicesima edizione del Netcomm Forum, in meno di due anni l’acquisto “full digital” in ambito food è quintuplicato, passando dal 2% al 9,9%. L’identikit del consumatore digitale tipo? Uomini trentenni o over 55 che vivono in grandi centri con un ottimo livello di istruzione e una buona dotazione tecnologica. Si tratta di clienti ad alto valore, che spesso riacquistano e che risultano molto soddisfatti: il valore raggiunto a settembre 2020 è pari a 8,5 su una scala da 1 a 10.

«La customer revolution emerge non solo sugli strumenti o canali fortemente influenzati dalle restrizioni – sottolinea Florida Farruku, general manager di Diennea, la società a cui fa capo MagNews – ma anche nella maturità digitale e nell’accelerazione che ha cambiato abitudini e modalità dei consumatori, costringendoci a vivere esperienze e necessità che probabilmente avremmo raggiunto solo tra un po’ di anni e forse non tutti».

«Considerando l’elevata soddisfazione che da anni i consumatori dichiarano nell’acquistare online – aggiunge Roberto Liscia, presidente di Netcomm – è ipotizzabile che il ruolo dei punti di contatto digitali all’interno dei diversi percorsi d’acquisto intrapresi dagli italiani rimarrà elevato e che questo si ripercuoterà in maniera sempre più evidente nella necessità delle imprese di offrire esperienze di relazione e di shopping con i propri clienti che siano interconnesse».